top of page

Il Bharata Natyam è uno dei sette stili di danza classica indiana, nato all’interno dei templi dello stato meridionale del Tamil Nadu, e divenuto nel tempo espressione della cultura devozionale induista dal punto di vista tematico, funzionale e tecnico.

 

Tematicamente dipende quasi completamente dai ricchi racconti mitologici dell’induismo.

Il soggetto di ogni rappresentazione riguarda, infatti, l’amore di una donna che aspetta o ricorda l’unione con l’amato, secondo l'idea induista per cui la divinità è considerata l’Uomo per eccellenza ed i suoi devoti sono visti come la Donna che anela al suo raggiungimento e all’unione con lui. In questo modo la danzatrice porta sulla scena, al di là della storia d’amore e delle gesta degli dei, la devozione più totale (Bhakti) nei confronti della divinità a cui la danza è dedicata.

 

Funzionalmente la danza era in origine usata come parte integrante di un rituale sacro, ed un forte legame con la divinità era ciò su cui si fondava l’istituzione delle Devadasi, le danzatrici sacre o ancelle del dio legate ad un tempio, ed uniche donne della loro epoca ad essere istruite nella bella arti e nella letteratura. La loro posizione era confermata dalla celebrazione di un matrimonio simbolico con la divinità stessa, a cui erano quindi unite in modo inequivocabile, ed erano considerate sia una manifestazione umana delle danzatrici celesti che allietano la corte degli dei, le Apsaras, sia il mezzo per avvicinarsi all'unione con il dio.

 

Tecnicamente il suo aspetto più particolare è rappresentato dal modo di usare il corpo, i cui movimenti sono regolati anche nei più piccoli dettagli in un trattato risalente circa al 200 d.C., il Natya Sastra.

Le forme coreutiche proprie di questo stile sono la Nritta, cioè la Danza Pura o Ritmica, in cui non ci si riferisce a personaggi o a vicende ed in cui non si esprime alcun significato, e la Nritya, la danza cioè in cui i gesti ed i movimenti sono relativi all’evocazione di personaggi e storie religiose e mitologiche.


L’esecuzione della Nritta si basa sul sistema degli Adavu, cioè le unità di base della tecnica che comprendono una serie coordinata e codificata di movimenti dei piedi, delle gambe, del torso, delle braccia e delle mani.

Il suo fine è quello di educare il corpo ad un linguaggio regolato da una serie di linee e di forme geometriche stilizzate, e di inserire questi schemi geometrici in complesse sequenze ritmiche.

 

Ma il Bharata Natyam non si limita all’esposizione della tecnica. Questo tipo di danza possiede, infatti, una grande quantità di veicoli d’espressione: oltre i movimenti e le posture del corpo, e il ritmo scandito dal lavoro dei piedi, anche espressioni e mimica del volto, la poesia espressa da musica e canzoni, un linguaggio altamente codificato realizzato per mezzo di gesti simbolici, che possono far riferimento alla realtà od appartenere al mondo del simbolismo e delle convenzioni teatrali.

In questo contesto gli aspetti più importanti della danza sono l'arte di raccontare storie, descrivere luoghi, creare e far vivere personaggi, e l'arte di trasmettere ed esprimere esternamente il Bhava, cioè le sensazioni, i sentimenti e gli stati psichici interiori.

Il Bharata Natyam è quindi un veicolo per la rappresentazione delle emozioni e questa peculiarità è riscontrabile nelle sezioni di danza che appartengono alla tecnica della Nritya, cioè la danza significante in cui predomina lo strumento espressivo chiamato Abhinaya.

bottom of page